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venerdì 14 febbraio 2020

Insegnare ad avere cura di sé

Insegnare igiene anche ai bambini della Preprimaria
il nostro medico 
dr. Claudio ha trovato il giusto modo per catturare l'attenzione degli alunni piu' piccoli della Scuola Chocantariy. Con l'aiuto del simpatico pupazzo "Mumu" spiega loro prima l'importanza di lavarsi bene e spesso le mani per poi passare tutti insieme alla pratica ...

giovedì 30 gennaio 2020

I bambini di Spino d'Adda aiutano i bambini di Chocantariy e altri coetanei

Articolo pubblicato nel numero 1 (dic. 2019) di "School News" - Gazzetta dell'Istituto Comprensivo «L.Chiesa» - Spino d'Adda

Prima delle vacanze di Natale la Scuola Primaria di Spino aveva allestito un bellissimo  Mercatino di Natale
1.240 Euro è stato il ricavato totale e la metà esatta è stata accreditata oggi sul conto di Children's Charity!
Siamo felici e ringraziamo con tutto il cuore i bambini e le loro insegnanti per il grande impegno investito nel progetto. Ringraziamo inoltre mamme, nonne, zie ... per il contributo con le torte e tutti i familiari e amici per la loro generosità!!! 😊👏💗
 

lunedì 13 gennaio 2020

Chocantariy: l'anno scolastico 2020 è stato inaugurato

Anche quest'anno, la nostra scuola rurale a Chocantariiy (Comune di Momostenango, negli altipiani del dipartimento Totonicapán) apre le sue porte a quasi 500 bambine e bambini.

venerdì 3 gennaio 2020

Per ricordare Fray Giuseppe Contran ...


Una settimana fa ci ha lasciato Fray Giuseppe Contran - Padre José.
Abbiamo trovato nel nostro archivio una intervista del 2007, che vogliamo condividere con voi per ricordare questo grande Padre Francescano italiano e il suo operato in Guatemala.

«INTERVISTA: Impressioni di un Sacerdote nei suoi quarant’anni di vita sacerdotale
Nell’anniversario della sua ordinazione sacerdotale fra Giuseppe fu invitato ad unirsi ai confratelli per ringraziare il Signore e domandargli la perseveranza.
Gli chiedemmo:

- Come si sente dopo quarant’anni di servizio al Signore ed ai più poveri?
-Dando uno sguardo retrospettivo alla mia vita sacerdotale, ringrazio umilmente il Signore, e mi rallegro per quanto ha fatto con me.
Quando avevo solo dieci anni, rimasi molto ammirato da un parente mio che celebrava la sua prima santa Messa a Vigorovea, nel paesino di nascita. Subito dopo entrai in seminario, e cinquant’anni dopo ci ritrovammo insieme sullo stesso Altare per celebrare le sue nozze d’oro sacerdotali.
Alcuni frati italiani che collaboravano  pastoralmente in Centroamerica ci raccontavano con entusiasmo la gioia del loro apostolato in queste terre. Mi contagiò tanto che sollecitai ed ottenni il permesso per unirmi a loro.
Mi destinarono prima in El Salvador ed ora in Guatemala.

-Come reazionò la sua famiglia?
Dapprima con serenità, ma quando la mamma si ammalò, la sorella che l’assisteva con molta dedicazione, diceva che la mia lontananza l’avrebbe peggiorata di molto. La mamma l’udì, ci chiamò e mi disse: “Sono felice che tu vada servire il Signore in Centroamerica, perché ciò che fai di bene, un poco è anche mio che sono tua madre!”

-In quali luoghi ha potuto servire pastoralmente?
- I superiori mi chiesero collaborare nella formazione dei seminaristi, poi nelle parrocchie, e da quattordici anni tra gli ammalati e portatori di handicaps cronici in queste Opere Sociali del “Santo Hermano Pedro”, facendo un poco il “Buon Samaritano”, come ci chiede Gesù nel Vangelo.

Certamente quest’ultimo incarico l’ avrà trovato difficile!
Molto difficile. Avevo studiato per amministrare i Sacramenti ed evangelizzare, ma mai per dirigere un ospedale!
Quando i superiori  inviarono a Nicaragua a Fra Gugliermo Bonilla, iniziatore di quest’Istituzione assieme a molti collaboratori, per creare là nuove opere di carità, sembrò che tutto qui crollasse.
Molti benefattori non aiutarono più. Le difficoltà economiche, l’edificio che urgeva gravi riparazioni strutturali ed il cambio di personale crearono un ambiente di incertezza e precarietà. Ma la mano del Signore si fece sempre più presente, e ci condusse avanti, verso miglioramenti molto sensibili e l’incremento alle assistenze mediche, come si può costatare.

Quali sono le gioie di quarant’anni di vita sacerdotale?
Sono molte, tra cui:
Il privilegio di aver consolato ed assistito molti ammalati. D’aver amministrato il sacramento del battesimo a centinaia di bambini (ed alcuni adulti). Aver preparato e celebrato il matrimonio di molti sposi cristiani, che ora mi ringraziano, presentandomi i loro figli. Aver appoggiato i movimenti laicali, costituendo comunità vive che perseverano da molti anni, animandosi mutuamente nella carità. Aver condiviso l’apostolato e le sofferenze con i martiri di Centroamerica, tra i quali: quattro frati francescani ed i vescovi Mons. Romero e Mons. Gerardi. Al loro fianco ho imparato che Dio da alla sua Chiesa apostoli disposti a donare anche la propria vita per il Regno di Dio e per il popolo sofferente.
In queste Opere di carità, compartendo già da tanti anni con gli “ultimi della società”, gli impediti ed abbandonati,  esperimento come il Signore continua la sua “compassione verso i più bisognosi”. I salmi prendono nuova vita, quando prego con i versetti: “qui Dio ricostruisce una casa all’invalido; è Padre degli orfani e protettore delle vedove” (Sal. 67,6-7). Qui “Dio insegna andare allo zoppo, da la vista al ceco, insegna parlare al muto” (cfr. Lc.7-22; Mt.1.5).


Vorrei che questi ricordi divenissero un continuo ringraziamento al Signore, ed un invito a seguirlo per coloro che si sentono chiamati al suo servizio.»

L'intervista è stata pubblicata nel bollettino informativo
¡Ricordatevi, fratelli!... No. 80 (Giugno 2007)
BREVI INFORMAZINI DELLE
OPERE SOCIALI del “SANTO HERMANO PEDRO
 Frati Francescani OFM–  Antigua Guatemala  6ª. Calle Oriente No. 20
TEL. PBX (502) 7832-0883; Fax (502 7832-0986  E-mail: asociacion@obrashermanopedro.org 
Il nome dell'autore dell'intervista non è stato pubblicato.