Una settimana fa ci ha lasciato Fray Giuseppe Contran - Padre José.
Abbiamo trovato nel nostro archivio una intervista del 2007, che vogliamo condividere con voi per ricordare questo grande Padre Francescano italiano e il suo operato in Guatemala.
«INTERVISTA: Impressioni di un Sacerdote nei suoi
quarant’anni di vita sacerdotale
Nell’anniversario
della sua ordinazione sacerdotale fra Giuseppe fu invitato ad unirsi ai
confratelli per ringraziare il Signore e domandargli la perseveranza.
Gli
chiedemmo:
- Come
si sente dopo quarant’anni di servizio al Signore ed ai più poveri?
-Dando
uno sguardo retrospettivo alla mia vita sacerdotale, ringrazio umilmente il
Signore, e mi rallegro per quanto ha fatto con me.
Quando
avevo solo dieci anni, rimasi molto ammirato da un parente mio che celebrava la
sua prima santa Messa a Vigorovea, nel paesino di nascita. Subito dopo entrai
in seminario, e cinquant’anni dopo ci ritrovammo insieme sullo stesso Altare
per celebrare le sue nozze d’oro sacerdotali.
Alcuni
frati italiani che collaboravano pastoralmente
in Centroamerica ci raccontavano con entusiasmo la gioia del loro apostolato in
queste terre. Mi contagiò tanto che sollecitai ed ottenni il permesso per
unirmi a loro.
Mi
destinarono prima in El Salvador ed ora in Guatemala.
-Come
reazionò la sua famiglia?
Dapprima
con serenità, ma quando la mamma si ammalò, la sorella che l’assisteva con
molta dedicazione, diceva che la mia lontananza l’avrebbe peggiorata di molto.
La mamma l’udì, ci chiamò e mi disse: “Sono felice che tu vada servire il Signore
in Centroamerica, perché ciò che fai di bene, un poco è anche mio che sono tua
madre!”
-In
quali luoghi ha potuto servire pastoralmente?
-
I superiori mi chiesero collaborare nella formazione dei seminaristi, poi nelle
parrocchie, e da quattordici anni tra gli ammalati e portatori di handicaps
cronici in queste Opere Sociali del “Santo Hermano Pedro”, facendo un poco il
“Buon Samaritano”, come ci chiede Gesù nel Vangelo.
Certamente
quest’ultimo incarico l’ avrà trovato difficile!
Molto
difficile. Avevo studiato per amministrare i Sacramenti ed evangelizzare, ma
mai per dirigere un ospedale!
Quando
i superiori inviarono a Nicaragua a Fra
Gugliermo Bonilla, iniziatore di quest’Istituzione assieme a molti
collaboratori, per creare là nuove opere di carità, sembrò che tutto qui crollasse.
Molti
benefattori non aiutarono più. Le difficoltà economiche, l’edificio che urgeva
gravi riparazioni strutturali ed il cambio di personale crearono un ambiente di
incertezza e precarietà. Ma la mano del Signore si fece sempre più presente, e
ci condusse avanti, verso miglioramenti molto sensibili e l’incremento alle
assistenze mediche, come si può costatare.
Quali
sono le gioie di quarant’anni di vita sacerdotale?
Sono
molte, tra cui:
Il
privilegio di aver consolato ed assistito molti ammalati. D’aver amministrato
il sacramento del battesimo a centinaia di bambini (ed alcuni adulti). Aver
preparato e celebrato il matrimonio di molti sposi cristiani, che ora mi
ringraziano, presentandomi i loro figli. Aver appoggiato i movimenti laicali,
costituendo comunità vive che perseverano da molti anni, animandosi mutuamente
nella carità. Aver condiviso l’apostolato e le sofferenze con i martiri di
Centroamerica, tra i quali: quattro frati francescani ed i vescovi Mons. Romero
e Mons. Gerardi. Al loro fianco ho imparato che Dio da alla sua Chiesa apostoli
disposti a donare anche la propria vita per il Regno di Dio e per il popolo
sofferente.
In
queste Opere di carità, compartendo già da tanti anni con gli “ultimi della
società”, gli impediti ed abbandonati,
esperimento come il Signore continua la sua “compassione verso i più
bisognosi”. I salmi prendono nuova vita, quando prego con i versetti: “qui Dio ricostruisce una casa all’invalido; è
Padre degli orfani e protettore delle vedove” (Sal. 67,6-7). Qui “Dio insegna andare allo zoppo, da la vista
al ceco, insegna parlare al muto” (cfr. Lc.7-22; Mt.1.5).
Vorrei
che questi ricordi divenissero un continuo ringraziamento al Signore, ed un
invito a seguirlo per coloro che si sentono chiamati al suo servizio.»
L'intervista è stata pubblicata nel bollettino informativo
¡Ricordatevi,
fratelli!... No.
80 (Giugno 2007)
BREVI INFORMAZINI DELLE OPERE SOCIALI del “SANTO HERMANO PEDRO”
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Frati Francescani OFM– Antigua Guatemala 6ª. Calle Oriente No. 20
TEL. PBX (502) 7832-0883; Fax (502 7832-0986 E-mail: asociacion@obrashermanopedro.org
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Il nome dell'autore dell'intervista non è stato pubblicato.
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